Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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A proposito del Summit alle Nazioni Unite

New York 28.09.2010 Gian Paolo Pezzi

Un impegno enorme è richiesto da parte di tutti. Il Vangelo ci ricorda che la scelta fra due padroni è inevitabile: o Dio, la persona, la verità o il denaro, il potere, l'ipocrisia.

Sono tornato a Chicago dopo una settimana passata a New York, spesa quasi tutta nei pressi delle Nazioni Unite.

Mentre nei grandi spazi del Palazzo di Vetro i capi di stato e i delegati discutevano sui progressi -meglio sarebbe chiamarli regressi- compiuti vero gli Obiettivi del Millennio, un gruppo di religiosi e laici studiavamo la struttura, i documenti, le finalità di questa organizzazione- elefante, lenta, costosa e pesante che si chiama Nazioni Unite.

192 stati membri, 50.000 impiegati, 6 strutture di base fra cui l'Assemblea Generale e la segretaria, 4.000 Organizzazioni Non Governative (ONG) riconosciute, centinaia di milioni di bilancio, un sin numero di commissioni e di programmi. E con che risultati?

Ci ha fatto piacere scoprire che, in fondo, i documenti delle Nazioni Unite, almeno i primi fondamentali, sono nati orientati da principi cristiani quando non evangelici. Ci è dispiaciuto costatare che, nella pratica, quei principi sono dimenticati con troppa facilità.

La First Avenue era bloccata in tutti i suoi sbocchi sul 44th Street nella Midtown Manhattan verso il Palazzo di Vetro, gorilla armati fino ai denti controllavano tutto. Meno male che non sono apparsi né blindati né mezzi anti-sommossa... Non ce ne saremmo meravigliati!

Anche perché manifestazioni erano programmate, come quella contro l'impunità in Ruanda con la richiesta di sospendere Kagame dalla co-presidenza del Gruppo di valutazione appunti degli obiettivi del Millennio e un'altra molto tenace per la sua presenza contro il regime di Teheran.

Dal 1945, anno della firma della Carta delle Nazioni Unite fino al 2000 con la Dichiarazione degli Obiettivi del Millennio, un sin numero di dichiarazioni, convenzioni, accordi sono stati firmati, molti di loro non ratificati e quindi inoperanti. Lo slogan di base: Mettere fine alla povertà prima del 2015, un'illusione da ingenui se non fosse anche, viene da pensare, una beffa concertata coscientemente dai paesi più ricchi. Basta guardare le statistiche: un miliardo di persone che vivono con un solo dollaro al mese, 800 milioni di persone senza accesso all'acqua potabile, 38 di bimbi senza scuola nell'Africa al sud del Sahara, 42 milioni di rifugiati, 12 milioni senza stato.

Un impegno enorme è richiesto da parte di tutti. Il Vangelo ci ricorda che la scelta fra due padroni è inevitabile: o Dio, la persona, la verità o il denaro, il potere, l'ipocrisia.

Scegliere può essere facile, ma chi salva da un padrone despota, che distrugge la libertà, quando ci si è buttati nelle braccia dell'egoismo?

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