Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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Ecuador. Idee che cambiano il mondo o nascondono piani dittatoriali?

Chicago 03.07.2012 Manariho Etienne

Nella serie di programmi “Il Mondo del Domani”, Giuliano Assange, creatore di WikiLeaks fa un'intervista a Rafael Correa Presidente dell'Ecuador. Dopo aver guardato questo video alcuni ecuadoriani - religiosi, laici, professionisti, gente della strada -, commentano il lavoro e la personalità del loro Presidente.

Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha annunciato che Ecuador non invierà più i suoi soldati alla tristemente famosa Scuola delle Americhe. Questa sorprendente notizia va lette nel contesto dell’intervista (El Mundo del Mañana-n° 6), che Giuliano Assange, protagonista del discusso WikiLeaks fa’ al presidente Rafael Correa (video in ES), definito subito “un populista di sinistra che ha cambiato l'immagine dell'Ecuador”. A differenza dei suoi predecessori, Correa ha un dottorato in economia e, stando ai messaggi degli USA, è il presidente più popolare nella storia democratica del Paese. Nel 2010, l'Ecuador visse una crisi politica che Correa qualificò di colpo di stato, promosso da mezzi di comunicazione sociale, “corrotti” e opposti alle riforme. L'intervista ha un'introduzione: Alla ricerca d’idee rivoluzionarie oggi che potrebbero cambiare il mondo domani. L’intervista rigurgita d’idee, opinioni, giudizi sul ruolo degli Stati Uniti in America Latina, con sprazzi di umore e ironia. Ma, che pensano del loro Presidente gli ecuadoriani? Interviste alla gente tradotte all'italiano.

Ho appena visto questo video e altri sullo stesso tema. Quello che il presidente dice e spiega è molto chiaro e si avvicina molto alla realtà attuale di quello che sono i Mezzi di Comunicazione nel Paese: corrotti e venduti. Ovviamente, è questa una realtà di tutto il mondo e non solo dell'Ecuador, basta vedere quello che sta succedendo in Europa! L'uomo che ha dominato l'Italia in questi ultimi anni, non è per caso il padrone di una serie di questi mezzi?  Inoltre, il Presidente Correa, essendo un economista, domina il tema economico; è vero che usa parole ironiche, ma questo non toglie niente alle verità che dice; in un certo senso mi ammira che gli organismi del gran potere (i mostri apocalittici di oggi!) lo lascino ancora parlare e andare avanti. L'anno scorso, mi pare, viaggiò agli Stati Uniti e alcuni giornalisti l'intervistarono: rispose con dignità e maneggio di dati. Ho visto il filmato e ascoltato un commento molto buono in Radio Nazionale di Spagna, e altri in youtube sulle sue capacità. Voglia Dio che migliori alcuni dei suoi modi di fare e continui a lavorare per la nostra gente di meno potere, anche se dovrà toreare con le grandi potenze come Cina, Brasile, per non parlare degli Stati Uniti. Vale la pena far conoscere questo video, nel contesto della Giustizia Sociale e della ricerca della verità nelle relazioni tra paesi.

Jbm

Guardando questo video, ho dovuto riconoscere che il Presidente ecuadoriano è un uomo intelligente, a suo agio e sagace; è realmente ammirabile la sua posizione! Credo però anche che ha cattivi collaboratori. Per esempio, nel mio lavoro le cose hanno peggiorato al punto da essere sanzionata con danni nel mio curriculum di lavoro. Siamo dovuti andare in tribunale e sto aspettando la sentenza del Giudice. È una situazione che mi lascia in un miscuglio di sentimenti contrastanti: da un lato, il sapore dell'ingiustizia, d'altra parte il volere entrare in questa lotta tra il volere e il potere. Mi toccò prestare denaro perché gli avvocati si fanno pagare e, in questo intreccio amministrativo ed economico, sta di mezzo anche gente del governo che vuol far fare bella figura solo al suo gruppo. Sto lavorando in base alla Legge e in realtà non hanno niente per accusarmi: per questo mai mi sarei immaginata di trovarmi in una situazione tanto carnevalesca.  Bac

Sono un’ecuadoriana di classe medio - media. Secondo me, il signor Presidente non è un politico, non sa parlare come loro, neanche li tollera. Il nostro paese è stato spogliato di leader, di pensiero, di libertà in tutta la nostra breve storia democratica; abbiamo vissuto governati da ladri e da una stampa che delle ingiustizie sa tutto, ma le commenta con: “Si sapeva che i poliziotti accettano suborno!”; “Nessuno si era reso conto che i giudici vendono le sentenze?”; o “No, questo non lo sapevamo, che buono che esca alla luce!”. Qui solo si otteneva impiego avendo un parente o amico altolocati. Il signor Presidente quando arrivò al potere, per essere accettato, avrebbe dovuto parlare il linguaggio della corruzione, perché quello è il linguaggio dell'Ecuador! Questo mio Paese, al quale amo, era terra di nessuno, tutti facevano quello che volevano. Dai mezzi d’informazione, s può vedere chi è in disaccordo con lui: padroni d’imprese che devono dichiarare imposte e pagarle, cosa che non facevano; padroni che devono affiliare alla Previdenza sociale i lavoratori coi valori reali. Se si sapessi come funziona qui il sistema! La cosa unica che il signor Presidente sta facendo è mettere in ordine le cose: le università, le scuole, i collegi. È duro ma è così: se ci sono università di bassa qualità è perché i collegi sono di bassa qualità, e via dicendo. Con questo non sto giustificandolo in tutto, ma tento di capire. Gli ecuadoriani siamo buoni, gentili, accogliamo bene i turisti… dimentichiamo. Lui no, ed è per questo che l'ascoltiamo. Chiaro, ci sono persone che sono scontente; ma è il momento di cambiare per far avanzare il nostro paese che è ricco in risorse naturali. Ogni cambiamento porta malessere e prende tempo -ancora è di moda il linguaggio della corruzione-, ma per la prima volta i corrotti hanno paura. Altri, al contrario, si sentono ora più tranquilli, benché le riforme non siano per oggi: serviranno per dare opportunità ai nostri figli. Non è certo che la ricchezza non deve essere solamente di pochi? Non è certo che uno deve meritarsi quello che ha?

Cma

La mia opinione sul video. Rafael parla di molte cose. Il tema del 30 di settembre: dice che quasi gli fanno un colpo di stato; secondo me fu un insieme di reazioni viscerali, manipolate per cattivi soggetti e di una mancanza di comunicazione che traboccò: alcuni ne approfittarono, ma non fu qualcosa di pianificato. Pare perfino che gli interessati seguissero ordini venuti da fuori e fossero preoccupati che non diminuisse il loro stipendio. La verità è che essi hanno sempre avuto stipendi insultanti per il resto della popolazione, ed è impensabile come quel giorno lasciarono la gente senza protezione. Quando fu spiegato loro come gli stipendi sarebbero stati, si calmarono, anche se ci furono morti. È anche verità che gli Stati Uniti si erano intromessi nella polizia; e dal mio punto di vista stette bene l'espulsione dell'Ambasciatrice. Questa è una delle cose che ammiro nel Presidente Correa: fa rispettare il Paese, ci fa sentire sostenuti e per questo ha accettazione. Chiaro, le opinioni sono divise: in generale quelle contrarie a Correa sono di persone con formazione accademica, invece la gente del popolo lo apprezza. Rispetto alla base di Manta da sempre sono stata dell'idea che non si può avere basi nordamericane che la fanno da padrone per terra e mare, e meno ancora col pretesto di contrastare il narcotraffico: è come dire che non sappiamo gestire la nostra sovranità. Rispetto ai mezzi di comunicazione, credo che ci siano state esagerazioni da parte del Presidente: ci sono cose inaccettabili come quella che i padroni dei mezzi di comunicazione e i banchieri abbiano tanto potere. Tuttavia, perché perseguitare quelli che solamente non la pensano con quanto dice “il signor Correa”? Lì il Presidente si super dimensiona: ed è vero che ci sono comunicatori o scrittori perseguitati, benché apparentemente Correa negli ultimi mesi stia correggendo questo suo atteggiamento. Perché? Per la campagna elettorale, forse, per strategia, o perché ha riflettuto? Il fatto è che Correa è reticente a ogni idea contraria alle sue: questo non sarebbe tanto male se non passasse il limite, rispettasse il diritto a pensare e collaborasse con tutti. Personalmente ne esco male: come professionale, devo fatturare e pagare imposte su tutto, sarebbe perfino meglio avere un salario da non professionale perché si tiene maggiori e migliori benefici. Ora anche i crediti bancari sono difficili e comprare una macchina diventa impossibile. L'altro conto che metto in negativo al regime è quello degli investimenti cinesi: Correa non considera i costi ecologici e i danni che le miniere stanno facendo. Qui non ci sono investimenti che valgano il prezzo! Da una parte ha preso l’iniziativa di conservare petrolio per il futuro e d'altra sfrutta a dismisura il suolo. Tuttavia ora il Paese è diventato un soggetto politico di fiducia, c’è ordine e le proposte economiche offrono “visibilità” a tutti come persone. Il nostro Correa quindi non è tanto perfetto che si dica benché io sia d’accordo con molti dei cambiamenti sociali che ha fatto e con la ridistribuzione economica. Niente è perfetto! Quello che sì si può dire è che Correa, anche con i suoi difetti, è comunque il meglio che ci ha toccati fino ad ora.

Pid

 

Grazie per questo interessante video. E’ già più chiaro dove vuole portare il Paese, il presidente Correa, e per questo ha tanto appoggio da parte del paese. La cosa più importante è che sta facendo cambiamenti veri in favore di tutti, specialmente dei più poveri, e non sono sole parole, bensì fatti! Mi pare poi che sia una pratica di giustizia vera il fatto che il governo prenda in considerazione le persone con deficienze speciali e non lasci questo solo alla compassione della Chiesa. Questo è giustizia: riformare l'educazione, esigere che tutti i lavoratori siano assicurati, costruire strade e ponti efficienti, bloccare la stampa corrotta che tanto danno può fare alle persone. Per quel motivo siamo di accordo con la sua politica e speriamo di cuore che non ci illuda.

Igq

In Ecuador il problema del settore minerario e della violenza si è acuito. La Conferenza Episcopale si è schierato in difesa delle persone e dell'ecosistema con la pubblicazione del documento “Prendiamoci cura del Nostro Pianeta”. Deplorevolmente, il governo ecuadoriano, come altri dell'America Latina, ha scelto la politica dello sfruttamento delle risorse minerarie per sostenere lo sviluppo del paese. Questa politica, nelle aree industriali petrolifere e delle miniere d’oro, non rispetta l'ecosistema -e meno ancora la popolazione-. In questo contesto generale, la zona nord di Esmeraldas si vede affettata: non c'è tregua allo sfruttamento della terra e all'inquinamento dei fiumi per colpa dei prodotti chimici tossici utilizzati nell'estrazione dell'oro. In teoria, le miniere illegali dovrebbero essere chiuse e la produzione di oro fatta rispettando l'ecosistema. In realtà, i fiumi continuano a trasportare a valle ogni tipo di residuo tossico. La Chiesa di Esmeraldas ha collocato tra le sue priorità pastorali la difesa della vita, là dove essa è minacciata, e la coscientizzazione delle persone al rispetto dell'ecosistema: la resistenza a quanto mette in pericolo la vita è già iniziata! Un comitato di vigilanza -di cui i missionari con laici e catechisti sono parte attiva-, è impegnato in questa lotta e chiede al Ministero dell'Interno la pubblicazione dei dati più recenti sui livelli d’inquinamento dei fiumi. L'Università Cattolica di Esmeraldas, coinvolta nelle analisi, sostiene che l'inquinamento si mantiene a livelli critici: i dati sono conosciuti poiché sono stati messi in pubblico anche se clandestinamente. Per questo motivo, ci sono persone costantemente minacciate perché le imprese minerarie le vedono come ostacoli nel cammino delle loro attività di sfruttamento.

Fce

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