Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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I media rimpiangono l'imperialismo umanitario

Pambazuka 18.05.2017 Daniel Fisher Tradotto da: Original - Jpic-jp.org

Con alleati come Paul Kagame del Ruanda, Washington sta causando sofferenze impensabili al popolo congolese perché questi si trova seduto su 24 trilioni di dollari di risorse, fondamentali per la macchina da guerra nordamericana. Se gli statunitensi volessero attuare veramente un intervento in solidarietà con i congolesi, dovrebbero smettere di far finta che la loro politica estera è fondata sulla giustizia e sostenere invece movimenti popolari, come TELEMA che stanno combattendo per un cambiamento nella RD-Congo.

462 osservatori militari, 1.090 membri della polizia, 18.232 militari. Con 19.784 uniformati, la Missione di pace dell'O.U.N. nella Repubblica Democratica del Congo (MONUSCO) è la più grande missione dei caschi blu nel mondo. Il presidente Trump propone ora di tagliare all'U.N. un miliardo di dollari; in questo caso la missione di pace nella RDC che dura ormai da 17 anni potrebbe cambiare  drammaticamente. In mezzo all'insaziabile fame di notizie dei mass media sulla teoria di una cospirazione russa , si è sentito poco sulle conseguenze internazionali della proposta di bilancio di Trump. Nonostante i 5 milioni di civili congolesi assassinati o morti per fame o per malattie prevenibili, la RDC è  citata solo marginalmente nella stampa statunitense. L'indifferenza è tanto più allucinante quando si considera che sono gli alleati degli Stati Uniti - Ruanda, Uganda e il regime di Giuseppe Kabila - ad uccidere o arrestare regolarmente i civili per conservare un potere, che è il primo responsabile di tante innumerevoli morti. E se questo non bastasse, la discussione intorno alla pace nella RDC gira intorno a come si conseguono gli obiettivi imperiali americani.

Peter Yeo della CNN, avverte: "Se firmato, un tale trattato comprometterebbe seriamente gli interessi della politica estera e della sicurezza degli Stati Uniti e metterebbe a rischio milioni di vite umane". Gli americani dovrebbero "ricordare perché gli Stati Uniti forniscono fondi all'O.N.U. Promuovere la pace e la sicurezza all'estero attraverso le Nazioni Unite, frena i conflitti e riduce al minimo il numero di persone obbligate a fuggire, e questi sono obiettivi direttamente in linea con la politica del Presidente Trump per mantenere al sicuro il nordamerica". Un altro reporter della CNN conclude che questi tagli di fondi alle Nazioni Unite sarebbero "devastanti per la guerra al terrorismo”.

Pur confondendo le missioni di pace con gli altri programmi umanitari delle Nazioni Unite, Colum Lynch del Ministero degli Esteri aggiunge che il taglio di un miliardo di dollari voluto da Trump riflette il chiaro impegno della Casa Bianca di gettare a mare il ruolo tradizionale degli USA come difensore degli oppressi e di sposare quello di una potenza militare che metta paura". Senza prove concrete sui vantaggi che le missioni di pace forniscono al popolo congolese (e agli altri paesi dove ci sono truppe O.N.U.), ma gonfi dell'insopportabile retorica nordamericana in politica estera, i mass media rivelano tacitamente perché si oppongono ai tagli di bilancio delle Nazioni Unite. Si oppongono ai tagli di Trump non perchè ci sarebbero conseguenze sostanziali per la popolazione congolese, ma perchè creerebbero un conflitto con la loro narrativa umanitaria imperiale.

Questo scandalosa posizione segue a ruota la decisione della maggioranza di Repubblicani e Democratici della Camera di approvare una risoluzione che condanna l'O.N.U. per aver ricordato a Israele che deve rispettare il diritto internazionale. I repubblicani sono andati su tutte le furie quando gli Stati Uniti si sono astenuti dal voto del Consiglio di sicurezza dell'O.N.U. e hanno immediatamente chiesto un taglio di fondi all'O.N.U. fino a quando l'O.N.U. non revoca la risoluzione. Se l'O.N.U. minaccia gli alleati militari nordamericani nel mondo esigendo loro di rispettare le leggi, il "difensore degli oppressi" si sente giustificato nella sua minaccia di tagliare programmi che portino "a rischio milioni di vite ". Se nell'Africa Centrale, l'O.N.U. minaccia i nostri dispotici alleati regionali, come un tal Paul Kagame, l'America semplicemente la blocca, corregge i resoconti (Kagame è il cliente di Susan Rice a Intellibridge) e vieta la presenza degli esperti francesi di basso rango alle riunioni. I nordamericani hanno persistito nel tentativo di bloccare i resoconti O.N.U. sulle responsabilità di Kagame (per questo ci sono versioni ufficiose e versioni ufficiali di questi resoconti).

Dimenticandoci per un momento della classica ipocrisia dell'imperialismo nordamericano, noi nordamericani dovremmo porci delle domande fondamentali. Chi sono i "difensori degli oppressi" che cercano di nascondersi in Africa centrale? Quali sono i risultati concreti ed effettivi della missione della MONUSCO e di cosa si beneficia la popolazione congolese? Da quando si costrinsero i belgi a porre fine alla loro palese impresa coloniale, l'Occidente e i suoi alleati regionali hanno fatto di tutto durante decenni per distruggere le aspirazioni democratiche del popolo congolese. Fin dall'inizio dell'indipendenza della RDC, le forze di pace dell'O.N.U. furono utilizzate come strumenti per le ambizioni imperiali occidentali. Il conte Harold d 'Aspremont Lynden (ministro belga per gli affari africani) si vantava in un telegramma che, grazie all'O.N.U. "D'ora in poi possiamo essere ottimisti sul modo in cui la situazione generale del Katanga si evolverà. A meno di nuovi incidenti, le strutture del Katanga saranno protette dalle truppe O.N.U. e, in un futuro non troppo lontano, da truppe katangesi insieme a un comitato di ufficiali belgi.

Le strutture del Katanga che sarebbero state protette dall'O.N.U. erano di fatto il movimento separatista sponsorizzato dal Belgio che si voleva staccare dalla RDC con il sostegno nordamericano e belga. Culminò nell'assassinio nel Katanga di Patrice Lumumba (il primo Primo Ministro democraticamente eletto della DRC) e con il tentativo di schiacciare il movimento nazionalista e internazionalista congolese. Da allora, ogni primo ministro / dittatore congolese ha ricevuto l'avvallo del governo nordamericano.

Non era questa l'ultima volta che l'O.N.U. avrebbe permesso delle atrocità commesse dagli alleati nordamericani. Nel 2008, Kiwanja fu attaccata da soldati guidati dal criminale internazionale di guerra Laurent Nkunda (generale di gruppi paramilitari vicini a Paul Kagame, e ancora libero). In un giorno, 150 persone sono state trucidate nonostante le forze O.N.U. fossero stazionate a un miglio di distanza. Nel 2009, l'O.N.U. collaborò con forze alleate del Ruanda e l'esercito congolese durante l'operazione Kimia II e Umoja Wetu. Durante le operazioni, le truppe congolesi e i loro amici ruandesi violentarono e assassinarono regolarmente  i civili congolesi. Almeno 700 civili furono uccisi nonostante che l'O.N.U. affermasse che il sodalizio militare avrebbe ridotto o eliminato i crimini di guerra durante le missioni.

Nel 2010, Luvungi fu nuovamente attaccato dalle forze paramilitari ruandesi, alleate dei nordamericani. Questa volta, le truppe O.N.U, erano a 11 miglia di distanza. Nonostante si sentissero spari in una regione chiaramente instabile, le truppe O.N.U. decisero di non intervenire perché avrebbe potuto essere una trappola. Nel 2012 la missione di pace O.N.U. ancora una volta ha mancato di adempiere il suo mandato. Questa volta, un gruppo affiliato ai ruandesi, l'M23, invase il Congo, rubando, rapinando e assassinando sistematicamente i cittadini congolesi. L'M23 fu messo poi sotto pressione quando occupò il centro delle ONG di Goma e gli ambasciatori occidentali furono costretti a fuggire.

I soldati di pace O.N.U. sono stati accusati di stupri; un terzo dei casi ha coinvolto dei minori. Il giornale Independent stima che ci siano circa 2.000 pedofili attualmente in servizio presso l'O.N.U. Reagendo a questa epidemia, il segretario generale dell'O.N.U. Antonio Guterres ha spiegato che "non esiste una bacchetta magica per porre fine al problema dello sfruttamento e dell'abuso sessuale. Ciononostante, credo che c'è spazio per migliorare notevolmente la maniera con cui l'O.N.U. affronta questo flagello". Malgrado l'assegnazione di ulteriori autorità militari per fermare questo tipo di atrocità, sono stati trovate ben 17 fosse comuni di cittadini congolesi. Questo non è del tutto sorprendente visto che la documentazione sulle politiche promosse dagli USA e dai suoi alleati dell'Africa Centrale testimoniano che le violazioni dei diritti umani hanno aumentato del 30% tan solo nell'ultimo anno.

I casi esaminati, insieme a innumerevoli altri, possono spiegare perché nelle aree in cui la MONUSCO è presente una maggioranza quasi assoluta di civili congolesi vuole che se ne vada. Solo il 36% dei congolesi di tutto il paese considera che l'O.N.U. non è corrotta. Sarebbe troppo poco definire questo un fallimento delle forze di pace dell'O.N.U. L'O.N.U. è sostenuta dai politici nordamericani quando si allinea con i loro obiettivi politici. Quando non lo fa, viene condannata, intimidita e minacciata di un taglio di fondi.

Di fronte al Consiglio delle Relazioni Estere, l'ambasciatore statunitense all'O.N.U. Nikki Haley ha annunciato a tutti che "abbiamo i nostri alleati di ritorno" e "tutte le scommesse sono chiuse" se le prerogative in politica estera di Trump sono contestate. Sotto la veste dell'interventismo umanitario, Haley ha promesso che "il popolo americano continuarà con il ruolo indispensabile degli Stati Uniti come la coscienza morale del mondo". 'La coscienza morale del mondo' è però sparita quando Saudi Prince Mohammed bin Nayef bin Abdulaziz al-Saud (accusato di crimini di guerra), è stato decorato di una medaglia  dal direttore della CIA, Mike Pompeo.

Per i Congolesi, questa coscienza morale onnipresente si è rivelata per quello che è nel Comitato Nordamericano per gli affari pubblici con Israele (AIPAC nella sigla inglese) dove Paul Kagame è diventato il primo leader africano a dirigersi alla lobby di estrema destra israeliana. Dimostrando come pensa avere i suoi alleati di ritorno, l'ambasciatore dell'O.N.U. Haley ha detto a coloro che erano presenti che "finché le Nazioni Unite non agiranno come si suppone che facciano, non ci saranno più regali per l'Autorità palestinese". Traduzione: se la comunità internazionale sfida gli alleati dittatoriali della coscienza morale del mondo (con dei rapporti che documentino i loro crimini contro l'umanità), sarà punita. Si tratta di un pubblico proclama d'immunità garantita agli alleati dittatoriali nordamericani in carica, incluso Kagame.

I mass midia e i falchi bipartisan non sono preoccupati che questo bilancio possa causare maggiori sofferenze al mondo. Sono furiosi che le elite che dirigono il nostro impero non possano più nascondere il loro imperialismo in politica estera dietro il mantello di una vuota narrativa. L'amministrazione Trump è un imperialismo semplicemente nudo. Non si preoccupa delle apparenze della corruzione; é la corruzione. È un cleptocrata che valorizza solo il potere duro. E' certo un pericolo per gli americani e per il mondo, ma questo non significa che gli accordi presi nelle istituzioni di Washington non stiano da tempo causando incommensurabili sofferenze alla popolazione congolese per il solo fatto di trovarsi seduta su 24 trilioni di dollari di risorse che sono fondamentali per la macchina da guerra nordamericana. Se gli americani vogliono agire in solidarietà con il popolo congolese, dovrebbe sostenere i movimenti cittadini come TELEMA, non pretendere che la nostra politica estera fosse radicata nella giustizia prima di Trump.

Originale. Corporate media mourns for humanitarian imperialism but is silent on Congolese suffering

 

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