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Un Cardinale filippino afferma che la copertura del Sinodo è stata euro-centrica

Manila (Filipinas) 23.11.2014 Joe Torres

Il cardinale Luis Antonio Tagle di Manila ha criticato quella che ha definito una visione occidental-dominante dei media internazionali, accusandoli di ignorare importanti questioni di interesse per il mondo in via di sviluppo sollevati durante il recente Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia.

"Qualcuno ha pensato che gli unici argomenti discussi al Sinodo erano il divorzio e le unione gay. Vi assicuro, questi temi sono stati discussi. Ma vi assicuro anche che quelli non sono stati le nostre uniche preoccupazioni", da detto il cardinale Luis Antonio Tagle.

Le altre questioni importanti discusse sono i matrimoni misti, la violenza domestica, la pornografia, la povertà e la migrazione. "Quando si parla di povertà, si tratta di lavoro, cibo, educazione ... è per questo che il tema dovrebbe essere la preoccupazione di tutti e non solo della Chiesa", ha detto il cardinale ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa Manila.

Il cardinale ha ripetuto che la separazione dei membri della famiglia a causa della migrazione è "un altro tipo di separazione matrimoniale". "Non è una separazione del 'buon viaggio', ma una separazione piena di dolore", ha ricordato. "Allora ci chiediamo: 'Che tipo di pastorale possiamo fare per i lavoratori contrattati perchè rimangano fedeli alle loro famiglie ... e che cosa possiamo fare per la famiglia che resta'?"

Il cardinale Tagle ha descritto la copertura mediatica del Sinodo come generalmente "corretta", anche se ha espresso sgomento per la "agenda" dei giornalisti che si concentravano solo su questioni che sono di interesse per l'Occidente, in particolare il divorzio e le unioni dello stesso sesso. "Diciamo che tutti sono desiderosi di comunicare qualcosa. Così, senza negare tutto il resto, ci si concentra su un punto di particolare interesse menzionando gli altri solo di sfuggita. E' corretto questo?".

Ha quindi sostenuto che ad altre importanti questioni sollevate durante il Sinodo "non è stata data la corretta presentazione" nei media. Ed ha criticato la tendenza dei media a etichettare i partecipanti al Sinodo. "Io non credo che risulti utile mettere etichette sulle persone". Qualificare una persona come progressista, conservatrice o come tradizionalista, può diventare un ostacolo ad ascoltarla sinceramente fino in fondo", ha detto.

"Una persona avrà sempre un spessore più grande di qualunque etichetta. E nessuna persona in particolare quando parla di profondi, veramente profondi misteri -come amore, matrimonio, relazioni personali- dovrebbe essere etichettata. Non è utile nemmeno per il lettore", ha aggiunto. "La stampa è davvero dominata dall'Occidente", ha detto il cardinale, uno dei tre presidenti del sinodo tenuto in Vaticano da 5 al 19 Ottobre. Il prelato di Manila è membro del consiglio dei 15 dei Sinodi dei Vescovi dal 2012.

"Mi ha turbato che al Sinodo tra le centinaia e centinaia di giornalisti internazionali non ci fosse un solo giornalista asiatico. Purtroppo non c'era neanche un solo giornalista africano", ha sottolineato.

"Chi riferirà sulle preoccupazioni dell'Asia e dell'Africa? Che riferirà sulla voce dell'Asia e dell'Africa che si è fatta sentire nell'aula?" ha concluso il cardinale.

 

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