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La mancanza d’acqua e di servizi igienici provoca 1,4 milioni di morti l'anno

IPS 29.06.2023 Corrispondente IPS Tradotto da: Jpic-jp.org

Secondo un nuovo studio dell'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) metà degli 8 miliardi di persone nel mondo non ha un accesso adeguato all'acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari ed in generale al sistema dell'igiene, causando 1,4 milioni di morti evitabili ogni anno.

Più di tre quarti di tutti i decessi attribuibili a carenze di questi servizi essenziali (raggruppati sotto l'acronimo Wash) si verificano in Africa e nel Sud-est asiatico, rispettivamente con 510.000 e 593.000 decessi contro ai 33.000 della regione europea.

Le malattie diarroiche hanno rappresentato la quota maggiore dell'onere attribuibile a Wash, con oltre un milione di decessi, mentre il secondo contributo più importante è stato dato dalle infezioni respiratorie acute dovute ad un'inadeguata igiene delle mani, che sono state collegate a 356.000 decessi.

Sebbene l'89% dei decessi si sia verificato nei Paesi a basso e medio reddito, anche i Paesi ad alto reddito sono a rischio, poiché il 18% del loro carico di malattie diarroiche potrebbe essere evitato con migliori pratiche d’igiene delle mani.

Tra i bambini sotto i cinque anni, il Wash insufficiente è stato responsabile di 395.000 decessi, pari al 7,6% di tutti i decessi in questa fascia d'età, di cui 273.000 per diarrea e 112.000 per infezioni respiratorie acute; queste malattie sono in tutto il mondo le due principali cause infettive di morte nei bambini sotto i cinque anni.

Il rapporto, un aggiornamento dello studio del 2019 "Quota di malattie attribuibili all'acqua potabile, ai servizi igienici e all'igiene non sicuri", avverte che le sue cifre considerano quattro risultati sanitari per i quali sono disponibili dati per quantificare l'impatto, ma è probabile che i dati reali siano molto più alti.

Maria Neira, direttore del Dipartimento Ambiente, Cambiamento Climatico e Salute dell'OMS, nel presentare il rapporto ha affermato che "negli ultimi 10 anni abbiamo assistito a miglioramenti nei livelli di servizio di Wash, ma i progressi sono disomogenei e insufficienti".

"Con l'aumento dei rischi per la salute legati ai servizi Wash, già oggi osservati a causa dei conflitti, dell'emergere della resistenza antimicrobica, del riemergere di epidemie di colera e delle minacce a lungo termine del cambiamento climatico, la necessità d’investire in questo settore è più forte che mai", ha sostenuto Neira.

L'OMS sostiene che l'impatto sulla salute di Wash non sicuri è di ampia portata e va oltre la malattia, incidendo sul benessere sociale e mentale. Inoltre, è probabile che i cambiamenti climatici aggravino molte malattie e i rischi correlati, che non sono pienamente considerati nelle stime attuali.

Per ridurre il carico di malattie attribuibili a Wash, l'OMS esorta i governi ad agire con il sostegno delle agenzie dell’ONU, dei partner multilaterali, del settore privato e delle organizzazioni della società civile.

In primo luogo, occorre accelerare radicalmente l'azione per rendere il Wash sicuro una realtà per tutti, come indicato negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (ODS) dell'Agenda 2030 dell’ONU.

L' ODS 6, Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari per tutti, si prefigge l'obiettivo n. 6.1 di raggiungere L'accesso universale ed equo all'acqua potabile sicura ed economica per tutti entro il 2030.

L'obiettivo n. 6.2 prevede il raggiungimento dell'Accesso a servizi igienici e sanitari adeguati ed equi per tutti e la fine della defecazione a cielo aperto, ancora praticata da oltre 800 milioni di persone.

L'OMS sottolinea la necessità di concentrare gli sforzi sui più poveri e svantaggiati, poiché il peso delle malattie è in gran parte dovuto ad un accesso inadeguato ai sistemi di salute nei Paesi a basso e medio reddito e le stime nazionali sull'accesso ai servizi di Wash spesso nascondono disparità all'interno dei Paesi.

L'accesso ai servizi di Wash è spesso inferiore tra le popolazioni rurali e tra i gruppi socioeconomici meno agiati. Anche nei Paesi ad alto reddito, dove l'accesso all'acqua potabile ed ai servizi igienico-sanitari è generalmente elevato, alcune comunità emarginate non sono servite e corrono rischi maggiori.

Infine, si raccomanda di adattare i sistemi di monitoraggio nazionali per migliorare i dati sull'esposizione della popolazione ai servizi gestiti in modo sicuro, poiché in molti Paesi i dati sui livelli più elevati dei servizi Wash rimangono scarsi.

Vedi, Falta de agua y saneamiento cobra 1,4 millones de vidas al año

Foto. Un ragazzo rifugiato Rohingya porta l'acqua nel suo campo a Cox's Bazar, in Bangladesh. La mancanza di accesso all'acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari e all'igiene affligge principalmente le comunità dell'Africa e del Sud-est asiatico, e anche i Paesi ad alto reddito con una gestione carente o discriminatoria di questi servizi. © Patrick Brown / Unicef

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