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L'intelligenza artificiale ha bisogno di un controllo da parte dell'ONU?

IPS 06.06.2023 Thalif Deen Tradotto da: Jpic-jp.org

I progressi spaventosamente rapidi dell'intelligenza artificiale (IA) hanno fatto sorgere una domanda: le Nazioni Unite hanno un ruolo per monitorarla e regolamentarla?

 

Citando un rapporto del Centre for AI Safety, il New York Times ha riferito che un gruppo di oltre 350 leader dell'industria dell'IA ha avvertito che l'intelligenza artificiale rappresenta un nuovo e crescente pericolo per l'umanità, e dovrebbe essere considerata un "rischio sociale al pari delle pandemie e della guerra nucleare".

In una dichiarazione pubblicata sul loro sito web, i fondatori dell'OPENAI Greg Brockman e Ilya Sutskever insieme all'amministratore delegato Sam Altman affermano che per regolamentare i rischi dei sistemi di IA dovrebbe esserci "un controllo internazionale, simile all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (un'agenzia ONU con sede a Vienna) che promuove gli usi pacifici dell'energia nucleare". "Data la possibilità di rischi esistenziali, non possiamo limitarci a essere reattivi", hanno avvertito in una dichiarazione congiunta alcune settimane fa.

L'Organizzazione dell’ONU per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), che ha ospitato più di 40 ministri in un incontro online assai innovativo il 26 maggio, ha dichiarato che meno del 10% delle scuole e delle università segue direttive formali nell'uso di strumenti di intelligenza artificiale (AI) molto popolari, come il software chatbot ChatGPT.

Alla domanda sul ruolo dell’ONU rispetto all'IA, l'ambasciatore Anwarul Chowdhury, ex sottosegretario generale e alto rappresentante delle Nazioni Unite, ha risposto che il Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres, nel suo rapporto intitolato Our Common Agenda (OCA) pubblicato nel settembre 2021, promette di "lavorare con gli Stati membri per istituire una piattaforma di emergenza per rispondere alle crisi globali complesse".

"La piattaforma non sarebbe un nuovo organismo o istituzione non permanente. Verrebbe attivata automaticamente in caso di crisi di dimensioni e portata rilevanti, indipendentemente dal tipo o dalla natura della crisi in questione". L'IA è senza dubbio una di queste "crisi globali complesse" ed è giunto il momento che il Segretario Generale condivida formalmente il suo pensiero su come intende affrontare la sfida, ha affermato l'Ambasciatore Chowdhury, fondatore del Movimento Globale per la Cultura della Pace.

Ha sottolineato che il Vertice sul Futuro, convocato dal Segretario Generale per il settembre 2024 per discutere un regime normativo globale per l'IA sotto l'autorità dell’ONU, arriverà troppo tardi. Nel frattempo, ha sostenuto, la tecnologia dell'IA si svilupperà in modo tale che non sarà più possibile alcuna governance globale.

Robert Whitfield, presidente di One World Trust e del Gruppo di lavoro transitorio sull'IA, ha detto che il punto tra l’ONU e l'IA è che quest’ultima ha disperatamente bisogno di una governance globale e l'ONU è la sede naturale di tale governance.

Attualmente, ha sottolineato, l'ONU sta preparando un Patto Digitale Globale da approvare nel settembre 2024 che dovrebbe includere l'Intelligenza Artificiale. In realtà, però, l'ONU è a malapena al punto di partenza per quanto riguarda la governance dell'IA, mentre il Consiglio d'Europa, dove mi trovo al momento, è già impegnato nei negoziati per una Convenzione Quadro sull’IA", afferma Whitfield.

Il lavoro del Consiglio d'Europa, però, si limita all'impatto sui diritti umani, sulla democrazia e sullo stato di diritto, mentre ci sono in gioco questioni di più ampio respiro. Inoltre, sebbene la partecipazione ai trattati del Consiglio d'Europa sia molto più ampia di quella dell'Unione Europea perché altri Paesi possono essere accolti come firmatari, questa istanza non ha una portata veramente globale, mentre ci si può aspettare che qualsiasi accordo delle Nazioni Unite abbia una base più ampia.

"Il vantaggio principale dell'ONU è che cercherebbe di includere tutti i Paesi, compresi Russia e Cina, probabilmente il Paese con il settore dell'IA più forte al mondo", ha affermato Whitfield. Si può quindi ipotizzare un processo in due fasi:

- un primo accordo internazionale all'interno del Consiglio d'Europa, dopo la finalizzazione della legge europea sull'IA;

- una Convenzione quadro globale dell’ONU sull'IA da sviluppare successivamente, magari dopo l'istituzione di un forum multi-stakeholder sulla governance dell'IA. Tale Convenzione potrebbe includere l'istituzione di un'agenzia equivalente all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, come richiesto recentemente dagli scienziati menzionati.

Andreas Bummel, direttore esecutivo di Democrazia Senza Frontiere, ha dichiarato: "La governance delle Nazioni Unite sull'IA dovrebbe andare oltre i consueti meccanismi intergovernativi e dare a rappresentanti eletti dai cittadini un ruolo chiave attraverso un organo parlamentare globale".

Il campo di applicazione di tale assemblea parlamentare potrebbe essere esteso ad altre questioni e rafforzare il carattere inclusivo e rappresentativo dell’ONU non solo nel campo dell'IA, ha aggiunto.

Mentre l'IA generativa ridisegna la visione globale sull'impatto dell'intelligenza artificiale stessa, l'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), l'agenzia specializzata delle Nazioni Unite per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ospiterà il 6-7 luglio del 2023 a Ginevra il "Vertice globale sull'IA per il bene comune".

L'evento, della durata di due giorni, presenterà la tecnologia dell'IA e della robotica nell'ambito di un dialogo globale su come l'intelligenza artificiale e la robotica possano essere forze per il bene di tutti e sostenere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

L'evento ospiterà anche la prima conferenza stampa di robot presso l'ONU, con domande e risposte ai giornalisti iscritti. Complessivamente, saranno esposti più di 40 robot specializzati in compiti umanitari e di sviluppo, oltre ad eventi con dirigenti dell'industria, funzionari governativi e leader di pensiero in materia di IA e alta tecnologia.

Nel frattempo, un gruppo di esperti in materia di diritti umani nominati dall’ONU ha avvertito che lo spyware e la disinformazione alimentati dall'IA sono in aumento e che la regolamentazione di questo settore è diventata urgente.

In una dichiarazione del 2 giugno gli esperti hanno affermato che le tecnologie emergenti, compresi i sistemi di sorveglianza biometrica basati sull'intelligenza artificiale, vengono sempre più utilizzate "in contesti sensibili", senza che gli individui ne siano a conoscenza o abbiano dato il loro consenso.

"Sono necessarie urgenti e rigorose linee guida normative per le tecnologie che pretendono di eseguire il riconoscimento di emozioni o di genere", hanno dichiarato gli esperti, tra cui Fionnuala Ní Aoláin, relatrice speciale sulla "promozione e protezione dei diritti umani nella lotta al terrorismo".

Gli esperti, nominati dal Consiglio per i diritti umani dell’ONU, hanno condannato l'uso e l'impatto già "allarmante" di spyware e tecnologie di sorveglianza sul lavoro dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti, "spesso con il pretesto di misure di sicurezza nazionale e antiterrorismo".

Hanno anche chiesto una regolamentazione per affrontare lo sviluppo straripante dell'IA generativa che sta favorendo la produzione in massa di contenuti online falsi che diffondono disinformazione e incitamento all'odio.

Si veda, Does Artificial Intelligence Need a Regulatory UN Watchdog? Si veda anche

Via libera dall'Eurocamera all'AiAct, il testo che racchiude le nuove regole Ue per l'Intelligenza artificiale

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I commenti dai nostri lettori (1)

Margaret Henderson 17.07.2023 I DO worry about the further development of Artificial Intelligence and agree firmly that a Regulatory UN Watchdog is necessary - but I wouldn’t single out Russia and China as any more likely than other countries to put AI to evil use.