La partenza dagli USA per Dakar si annunciava un'avventura: a Chicago cadevano 65 cm di neve. Per fortuna ero a New York. La mattina del 2 febbraio apro il computer ed é tutta una lista di voli cancellati, si parla di 6.500, gli unici quelli che vanno verso il sud est del Paese, compresi quelli di Washington, dove ho il mio volo con la compagnia Sud Africana, scelta solo perché la più economica. Quando si dice che non sempre il più costoso é il più utile e il meglio.
Arrivo a Dakar puntuale con un volo calmo e sereno. Ritrovo gli altri comboniani e decidiamo di visitare subito l'Isola di Gorée, da dove partirono gli schiavi per il cosiddetto Nuovo Mondo. Si parla di 20 milioni forse 30, senza contare la schiavitù perpetrata dal mondo arabo partendo da Zanzibar, attuale Tanzania, a cui si da il nome di Tratta schiavista Orientale.
Una piccola delusione: Gorée é diventata un centro turistico, pieno di confusione e commercio. I comboniani, in ricordo alle sofferenze degli schiavi, decidono di tornarci con un gesto penitenziale la domenica seguente.
Il primo giorno a Dakar lo consacriamo a una riflessione fra noi comboniani e poi il sabato 5 prendiamo parte al Foro Mondiale di Teologia e Liberazione (FMTL), che da alcuni anni accompagna quello Sociale. Siamo alla terza edizione di questo Foro Teologico e, all'insegna del tema di quello sociale, si parla di come costruire un mondo diverso, più umano, attraverso uno sforzo di riflessione e preghiera che tenga presente gli attuali problemi della società.
Domenica 6 un gruppo si reca a Gorée, mentre un altro gruppo partecipa alla celebrazione dell'Eucaristia con il cardinale di Dakar, Adrien Théodore Sarr, nella Chiesa dei Martiri d'Uganda.
Il cardinale nella sua omelia rileva come il Foro Sociale Mondiale, per la seconda volta in Africa dopo di quello di Nairobi 4 anni fa', sia un eco del Secondo Sinodo per l'Africa: un grido accorato dei poveri e dei sofferenti per un mondo in cui ci sia giustizia, pace e dignità economica per tutti.
Nel pomeriggio la grande marcia d'apertura, 5 km attraverso la città con cartelli, gruppi folcloristici, incontri di gruppo e l'assemblea inaugurale dove sono presenti rappresentanti di alcuni paesi e il presidente della Bolivia Evo Morales. La giornata si conclude con momenti di spettacolo tra cui spicca un’orchestra di tamburi, con diverse tonalità data dalla grandezza, e dagli strumenti di percussione che vanno dalle mani, alle bacchette ai classici bastoni.
Oggi iniziano i vari incontri del FSM: Un mondo diverso é possibile. Noi siamo qui per farci eco di questa ricerca e di questo impegno. Come diceva il cardinale ieri, se il cristiano non é luce del mondo e sale della terra, perché meravigliarci che il mondo cammini nell'oscurità e che il male della corruzione si propaghi ovunque?
Lascia un commento