Gesù dalla croce dopo aver rimproverato il sacerdote per il suo pessimismo dice: “Bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà ed il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, ed il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme”.

Il seme per Guareschi/Don Camillo, è la fede. Ed è una risposta per tutti: per quanti credono nell’umanità, in quello che fa dell’uomo un essere umano. Bisogna che tutti c’impegniamo a salvare il seme, il seme che ci rende umani, quello per cui capiamo che ogni vita è sacra e che c’è una comunanza di destino che ci lega tutti. Questo fa capire che disumanizzare l’avversario e volerne la morte trascina tutti in un baratro senza ritorno possibile: nel gorgo dell’odio che è una forza distruttiva di ogni cosa bella e giusta.

Bisogna anche andare alla ricerca di chi sta salvando questo seme, come Diogene con la sua lanterna. Vi ricordate gli esordi della filosofia occidentale? Tra il 400 ed il 300 avanti Cristo, un personaggio strano andava in giro di giorno in Atene con una lanterna: si chiamava Diogene. A chi gli chiese il motivo di quella lanterna, rispondeva: “Cerco l’uomo”.

Anche noi, cerchiamo esempi di umanità.

Il tempo dell’Avvento e del Natale, qualunque sia la nostra fede - il “seme” in cui crediamo -, è il tempo opportuno per questa ricerca.

Vedi, Come Diogene giro con la lanterna in cerca di esempi di umanità