Giustizia, Pace, Integrità del Creato
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In Brasile, sei bambini su dieci vivono in una situazione precaria

IHU on line 15.08.2018 Unicef Tradotto da: Jpic-jp.org

Il 7 ottobre si terranno le elezioni, senza Luiz Inacio Lula da Silva perché condannato in seconda istanza. Alcuni dati oscurano queste elezioni: circa 32,7 milioni di bambini e adolescenti, cioè sei bambini su 10 sotto i 17 anni sono in situazione di rischio - sia economico o di accesso a diritti come l'istruzione e l'alloggio -. Se abitassero insieme formerebbero quasi tre città come San Paolo.

In un rapporto pubblicato di recente, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) adotta un criterio innovativo nel parlare della povertà tra i bambini brasiliani: include non solo gli indicatori del reddito pro capite, ma anche il rispetto dei diritti fondamentali garantiti loro dalla legge. Il documento dimostra che "solamente" la povertà monetaria si è ridotta nell'ultimo decennio, mentre l’esclusione dei bambini da uno o più diritti non è diminuita nella stessa proporzione. E ancora, secondo il rapporto, 18 milioni di bambini e adolescenti (34% del totale) vivono in famiglie con reddito insufficiente per poter comprare il cibo di base per la familia che costa meno di 71 euro al mese nelle aree urbane e 55 euro nelle zone rurali.

Quando non si considera che l'esclusione dai diritti fondamentali  - istruzione, informazione, lavoro minorile, alloggio, acqua e servizi igienici - sono ben  26,7 milioni i bambini e adolescenti (49,7% del totale) che si vedono negati uno o più di questi diritti. Il rapporto si basa sui dati del National Household Survey (PNAD) del 2015. L'UNICEF aggiunge: oltre a tenere in conto l'influenza della razza e della regione del paese, le politiche pubbliche che pretendono di lottare contro la povertà infantile dovrebbero considerare anche l'assistenza alle madri, ai padri e alle altre persone responsabili dei bambini. Ecco alcuni punti sottolineati nel rapporto UNICEF.

1-. La rete fognaria è il diritto "più negato" ai piccoli. Quindi, tenendo conto l'assenza delle condizioni considerate "intermedie" ed "estreme", sono i servizi igienico-sanitari (con indicatori come la presenza di servizi igienici e la rete di fognature) che recano maggior danno a bambini e adolescenti (13,3 milioni); seguito dalla mancanza d'istruzione (8,8 milioni) e dell'acqua (7,6 milioni). Il problema più grande riguarda lo smaltimento dei reflui fognari, dal momento che il 22% dei minori di 18 anni vive in case con fosse sanitarie rudimentali o vicino ai dirupi.

2-. Per i ragazzi e le ragazze di colore, il tasso di esclusione dai diritti supera la media nazionale e si colloca in un 50%. Lo stesso sistema igienico-sanitario riflette le differenze osservate in altri aspetti: tra i bambini e gli adolescenti privi di questi servizi, il 70% è nero. Per quanto riguarda l'esclusione dai diritti relazionati con lo studio, il tasso fra i ragazzi e le ragazze di colore raggiunge il 58%, mentre quello dei bimbi bianchi è del 38% (in Brasile il tasso medio è del 49,7%). I bambini neri analfabeti, di età compresa tra 8 e 17 anni, sono 545 mila, mentre i bambini bianchi sono 207 mila.

3-. Sudest urbano e nord rurale. In generale, i bambini e gli adolescenti che vivono nelle aree rurali hanno più diritti negati di quelli delle aree urbane; e quelli che vivono nelle regioni del Nord e del Nordest soffrono più esclusioni di quelli del Sud e del Sudest. Ci sono delle eccezioni: sotto l'aspetto tipo di abitazione (numero adeguato di persone per camera da letto, materiali appropriati per i soffitti e le pareti, ecc.), il Nord è meglio, seguito dal Sudest e dal Nordest. Al contempo, la percentuale di bambini che vede violato il diritto ad una sana abitazione è doppia nella  campagna (87,5%) rispetto alla città (41,6%).

4. Scuola e lavoro: vecchie sfide. Un quinto dei brasiliani di età compresa tra 4 e 17 anni vede violato il diritto all'istruzione. Inoltre, il 6,2% dei bambini e degli adolescenti nel paese sono impegnati in lavori domestici o retribuiti. Questo quando il tipo di attività è illegale, come per i bambini dai 5 ai 9 anni (3%, ossia 425 mila bambini di questa età lavorano) e per quelli dai 10 ai 13 anni (7,4%). I lavoro minorile è più diffuso fra le ragazze, con l'eccezione del lavoro retribuito tra gli adolescenti che è maggiore tra i ragazzi. Essere neri o vivere nel Nord o nel Nordest implica una maggiore incidenza di lavoro minorile.

Nota. La maggior parte del Brasile è scarsamente popolata con una densità di 24,66 persone per chilometro quadrato, che è al 170° posto nel mondo. La città più grande è San Paolo, con oltre 11,9 milioni di abitanti e una popolazione metropolitana di 21,1 milioni. I risultati del ultimo censimento indicano che 92 milioni (48%) di brasiliani sono bianchi, 83 milioni (44%) marroni, 13 milioni (7%) neri, 1,1 milioni (0,50%) gialli e 536.000 (0,25%) indigeni. Questo metodo di classificazione della razza è controverso e criticato in Brasile.

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